Un tranquillo sabato mattina col sole che miracolosamente, nonostante le previsioni più negative, è tornato a splendere su Tel Aviv, dopo una notte di tempesta.
La mattina di shabbat l’abbiamo passata al Museo dei Bambini di Holon dove abbiamo insieme al nostro Mario un’esperienza sensoriale, emozionale e umana unica di cui racconteremo presto, e subito dopo siamo tornati all’aria aperta a passeggiare tra le vie Bauhaus (avete letto il nostro post sulle case Bauhaus di Tel Aviv? ) intorno a Rotschild Boulevard, Montefiore e Ahad Aham, nel sud della città.
Un pranzo ancora in stile Mediorientale a base di Falafel con mille insalate e salse fresche speziate avvolti in una grande Laffa, una specie di pitta ma più piatta e larga, calda di forno.
Rigenerati dai sapori locali, abbiamo dedicato il pomeriggio all’arte moderna e contemporanea, visitando il Museo d’Arte di Tel Aviv, il più grande museo della città, situato in Shaul ha-Melekh Boulevard, ed ospita mostre temporanee e permanenti. La collezione comprende oltre 20.000 opere tra stampe e disegni ed include opere della poliedrica arte israeliana realizzate e raccolte durante l’ultimo secolo, opere di arte europea dal rinascimento alla contemporaneità e un’interessante raccolta di arte impressionista e di arte moderna americana. Le esposizioni temporanee di arte internazionale e locale includono importanti collezioni e mostre itineranti. Inoltre una nuova enorme ala, aperta da circa un paio d’anni, ha reso gli spazi del museo architettonicamente affascinanti dentro come fuori e creato uno spazio unico suggestivo dove non solo le opere ma anche il luogo che le contiene si fa protagonista, in un dialogo suggestivo e armonico coi pezzi esposti o le art performance in corso.
Indelebili nei nostri ricordi i quadri di Chagall, di Picasso e Matisse, l’area di arte interattiva dedicata ai bambini, come anche ai genitori e nell’ala nuova una proiezione di video arte di un filmato dal fascino surreale e ipnotico che ha tentuto tutti noi, compreso Mario, incollati allo schermo all’interno di una sala buia, che all’esterno era una grande scatola gialla… Siamo stati così orgogliosi di vedere nostro figlio divertirsi tra i momenti di arte interattiva e altri di visita tradizionale che per lui non è mai stata noiosa, dal momento che restava affascinato da quadri a lui noti che riconosceva, e altri nuovi ai suoi occhi ma ugualmente interessanti.
Per staccare la testa e tornare a respirare l’aria frizzante della città, ci siamo diretti di corsa al Namal di Tel Aviv, l’ex porto commerciale della città, ora divenuto area ricreativa per cittadini e turisti, dove la lunga passeggiata che collega il nord alsud della città, continua tra i pontili e gli hangar dove sorgono ristoranti, negozi, attrazioni, giostre. Giusto in tempo per un tramonto mozzafiato sul mare e un momento di gioco per Mario tra le palestre en-plein-air dove sono a dispoizione di tutti attrezzi ginnici per tenersi in forma godendosi la brezza e la vista del Mediterraneo, prima di sedersi a cena in uno dei ristoranti sul Namal a gustare nuove delizie locali, che come avete ormai capito, ci hanno totalmente conquistati…
To be continued…
I MURR
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