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Sardegna delle meraviglie: DURKE

Blog / Food / FOODIE hunter / Home Slider / December 31, 2015

Ogni anno la Sardegna ci vede protagonisti delle vacanze estive, in quanto riusciamo ad andare in questa terra una sola volta l’anno a causa degli impegni lavorativi. 

Quest’anno, però, abbiamo deciso di trascorrere in Sardegna anche il Natale e tutte le feste correlate. Erano tanti anni che non succedeva. Sicuramente più’ di 10 (visto che nostro figlio Mario ha più’ di 10 anni e non ha mai trascorso il Natale in questa terra). 

Il nostro cucciolo, da quando siamo arrivati qui in Sardegna, si è praticamente trasferito a casa delle cugine e non lo vediamo quasi mai e noi ci godiamo questa vacanza andando in giro a esplorare Cagliari, che tanto amiamo, in tutto il suo divenire.

La città si è molto evoluta in questi ultimi 15 anni, ha cambiato pelle, è come se fosse sbocciata dopo un lungo periodo di letargo e di stasi.

Molte zone sono state rivalutate, ha acquisito un sapore molto più internazionale ed è come se la città stesse acquisendo la consapevolezza del proprio valore.

Ci perdiamo ogni giorno senza meta ed orologio a camminare per le piccole viuzze, dal Porto verso il Castello e ogni volta è una piacevole sorpresa perché riusciamo sempre ad emozionarci per le scoperte che facciamo.

Piccole botteghe di artigianato sardo di alta manifattura, locali storici rivalutati dove è possibile mangiare piatti tipici sardi in ambienti che ricordano le vecchie case storiche sarde o tipico street food, come la squisita pizzetta di pasta sottile e ripiegata. 

Percorrendo via Napoli, all’altezza del civico 66, siamo stati catturati da un’insegna: DURKE che in sardo significa DOLCE.

Conoscevamo quella tipica scritta che ci ha riportato indietro nella memoria ad una scatola di latta ricolma di dolci tipici sardi che ci era stata regalata tanti anni fa e che ancora conserviamo…..

All’entrata, proprio sulla strada, un piccolo tavolino quadrato in ferro battuto allestito con una preziosa tovaglia ricamata a mano da esperte mani femminili, con sopra un cesto tipico dell’artigianato sardo e due grandi barattoloni in vetro ricolmi di dolci tipici, richiusi da tappi di sughero….E un grande cesto di Pardule fresche esposte a fianco ricoperte da una retina bianca di protezione. 

Un luogo dal sapore antico che ci ha attirati all’interno e che ci ha fatto scoprire che l’attività’ esiste da oltre 60 anni.  

Di fronte all’entrata un grande forno del 1880 che ha subito attirato la nostra attenzione ed abbiamo anche saputo che quel locale in passato e’ stato la prima panetteria/pasticceria industriale ( per l’epoca) di Cagliari.

Travi a vista, muri grezzi, pavimenti antichi e tanti tantissimi dolci secchi tipici Sardi a farci rivivere l’atmosfera di un’altra epoca.

L’attività’ e’ ormai alla seconda generazione: a gestirla oggi, sono 4 sorelle che oltre a tramandare il segreto di questi dolci tipici hanno evoluto l’attività portando innovazione nella gestione del business mantenendo pero’ integra la tradizione.

Curiosi di sapere quali dolci abbiamo scelto da assaggiare e condividere con MARIO e NONNA GINA?

AMARETTI (AMARETTES)

Nella bisaccia tradizionale (istacca), il pastore porta il pane, le salsicce e il formaggio da consumare nell’ovile. All’occorrenza vi ripone gli omaggi che la campagna gli offre.

Le mandorle anzitutto, da farne dono alle donne di casa, al rientro.

E’ proprio il delicato equilibrio

di mandorle dolci e amare il segreto degli AMARETTI di Bitti.

Lavorati pazientemente a mano e messi nel forno solo quel tanto che basta a dorarne la superficie, lasciando morbidissima e friabile la pasta.

MOSTACCIOLI (MUSTADOLEDDUS)

Sono dolcetti caratteristici di Quartu Sant’Elena, cittadina affacciata sul Golfo degli Angeli, nel sud della Sardegna e vicina a Cagliari.

La sua famosa tradizione dolciaria qui si esprime in questi soffici e piccoli bocconcini, fatti molto semplicemente con mandorle, uova, zucchero e farina.

La vanillina è poi il delicato tratto distintivo di questa specialità.

Ciascuna donna misura a ogu (a occhio) ogni ingrediente, secondo quanto ha appreso fin da bambina, osservando il lavoro della propria madre e delle proprie zie.

OSSA DI MORTO (OSSUS DE MORTU)

Ancora un frutto della ricca tradizione dolciaria di Quartu Sant’Elena. 

Il nome, ossi di morto, allude alle ricorrenze di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti: era infatti tipico confezionare questi dolci a novembre. 

Prima dell’impasto, alle mandorle macinate a grani sottili vengono aggiunte quelle intere tostate. Questo, assieme alla lavorazione manuale, conferisce al dolce l’aspetto ruvido e irregolare.

La pasta è consistente e il sapore intenso, ma sapientemente ammorbidito da una punta di cannella.

SOSPIRI (SUPIROS)

Mandorle, miele, infuso di limone o di bacche di mirto e cioccolato sono gli unici ingredienti di questo tipico dolce sardo. 

Di solito sono chiamati “sospiri di Ozieri”.

In effetti sono originari della bella cittadina sassarese, carica di testimonianze preistoriche e medievali.

Il dolce e’ una pasta opalina, ricca e finemente lavorata.

Profumata con l’infuso di mirto o di limone, plasmata in piccoli cilindretti e coperta da una glassa cedevole di cioccolato.

PAPASSINO NERO DI BENETUTTI (PAPASSINOS NIEDDOS DE BENETUTTI)

Nieddos, cioè neri, i papassinos di Benetutti, ridente paesino del Goceano, vengono chiamati così per distinguerli da quelli di pasta frolla, che invece sono chiari.

Col guscio delle noci i bambini costruiscono un piccolissimo strumento musicale dal caratteristico ticchettio.

La polpa viene invece macinata assieme a quella delle mandorle.

Il dolce abbina così alla consistenza compatta ma cedevole, un gusto molto particolare.

Tradizionalmente preparati all’inizio d’autunno, trovano posto tutto l’anno accanto a un buon vino dolce. 

COME NON RIMANERNE INNAMORATI? 

Se vi aspettate pero’ di acquistare i  prodotti attraverso un ecommerce tradizionale vi sbagliate perché’ dovrete scrivere una mail a  mail@durke.com.

DURKE

Via Napoli 66 Cagliari 

Quartere Marina

www.durke.com

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L’entrata della bottega di dolci artigianali DURKE.

 

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L’insegna che abbiamo riconosciuto sopra la bottega.

 

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Dettaglio del cesto sardo all’entrata.

 

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L’entrata caratterizzata dal pavimento originale e dalle volte di mattoni a vista. Si intravede in fondo l’ombra di mr. MURR.

 

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L’antico forno del 1880.

 

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Il bancale dei dolci visti dall’alto.

 

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Un barattolo di Amaretti e Papassini.

 

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Una confezione regalo.

 

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Dettaglio della mandorla che viene inserita in ogni confezione di dolci perché’ tutti i prodotti DURKE contengono la mandorla.

 

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Dettaglio di un’altra parte del bancale dei dolci visto dall’alto.

 

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Candelaus: dolce molto elaborato, che viene preparato con un impasto morbido di mandorle tagliate a sfogliette molto sottili.

 

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Amaretti.

 

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Sospiri.

 

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Ossa di morto.

 

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Due barattoli di vetro ed un sacchetto di dolci DURKE.

 

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Papassinas con saba e mandorle.

 

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Confettura con scorza di arancia, mandorle e miele.


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