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Icon Bags: CHANEL 2.55

Accessories / June 11, 2013

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Febbraio 1955. Forse la data ai più non dice nulla, ma se la rendiamo un numero? 2.55? Forse a qualcuno si è accesa la lampadina….

Sì, stiamo parlando del modello di borsa tra i più celebri, celebrati, amati e copiati al mondo. La borsa Chanel 2.55 che proprio dalla sua data di creazione prende il nome e che dopo più di 50 anni mantiene fede il credo di Coco “La moda passa, lo stile resta”. Nata per soddisfare le note esigenze di Mademoiselle Coco di unire allo stile funzionalità e praticità, in nome di una democrazia della moda e della visione di una donna sempre più indipendente nella vita di tutti i giorni e libera da impacci e costrizioni anche nel modo di vestirsi, la 2.55 è la prima borsa a tracolla con catena a spalla (doppia, come la catena dei portachiavi dei custodi dell’orfanotrofio dove lei è cresciuta).

In realtà, sembra che la borsa sia stata concepita ben 25 anni prima, nel 1930 e i primi modelli in jersey o nappa plonge’, con la caratteristica trapuntatura a diamante. Ma è solo nel febbraio 1955 che la tracolla viene sostituita con una catena ed in quest’occasione viene battezzata, appunto 2.55.

Quella della tracolla è una trovata semplice ma rivoluzionaria, frutto della sensibilità di Chanel nel riconoscere il bisogno da parte delle signore, soprattutto le “socialites” del tempo, di avere le mani libere per sorseggiare calici di champagne, mangiare canapé e reggere i programmi delle serate a teatro. L’esigenza è anche della stessa Coco, che voleva una borsa a spalla, stanca di dover sempre tenere in mano la borsetta e di doverla riporre da qualche parte, col rischio di perderla.

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Perché una tracolla a catena? Lo dice lei stessa: “Conosco le donne – date loro delle catene, le adorano”.

A ricordare di nuovo i tempi dell’orfanotrofio, oltre alla catena, si aggiunge l’interno color bordeaux, come le divise che usavano portare i bambini. Una piccola tasca segreta interna con chiusura a zip nasce per custodire ricordi e oggetti privati, come si dice usasse fare Chanel riponendovi le lettere di un ammiratore. A ulteriore prova della praticità per cui questa borsa è nata, una tasca posta sul retro serve a riporre le monete, senza la necessità di aprire l’intera borsa.

La forma della 2.55 è squadrata, ricorda una grande tasca. E’ caratterizzata dal motivo con cuciture matelassé ispirate alle giacche indossate dai fantini durante le corse di cavalli, disciplina di cui Chanel era appassionata. Ecco un’altra borsa, come la Gucci Bamboo Bag (link), che tra ispirazione dal mondo dell’equitazione!

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I primi modelli, come si è detto, sono realizzati in jersey per accompagnare e impreziosire i semplici abiti realizzati con lo stesso materiale, di cui Coco ottiene l’esclusiva per la produzione nel 1916 da Rodier, noto industriale tessile francese. Successivamente verranno prodotti, con accuratissima fattura artigianale, altre versioni in pelle di agnello, vitello, seta, pelliccia. La chiusura è anch’essa semplice, rettangolare e in metallo. Negli anni ’80 Karl Lagerfeld, nuovo direttore creativo della Maison, per celebrare Coco Chanel e rendere più attuale il modello introduce il motivo della doppia C intrecciata sulla chiusura e aggiunge una striscia di pelle intrecciata alla catena della tracolla: questa variante dà vita alla Chanel Classic Flap.

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Con un ritorno alle origini nel 2005, per festeggiare i 50 anni della 2.55, Karl Lagerfeld ripropone la 2.55 identica al modello originale disegnato da Coco Chanel del 1955, dandole il nome di 2.55 Reissue.

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Con le linee tradizionali tornate intatte la 2.55, rivive come modello continuativo con le varianti di stagioni e in stagioni di colori e materiali.

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La nuova icona CHANEL, ironia della sorte, è ancora una tracolla maschile (come piaceva a Mademoiselle) e con una lunga catena. Si chiama BOY BAG, l’ha disegnata nel 2011 Karl Lagerfeld.

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