Non esistono bambini cattivi, dovete tenerlo sempre presente perché, come ci spiega lo psicoanalista Winnicot , “l’aggressività è energia, ossia forza vitale presente nel bambino sin dalla nascita, quindi ancor prima che possa esprimere i suoi impulsi intenzionalmente”.
Per questo non bisogna connotarla in maniera negativam, almeno all’inizio.
COSA FARE?
1- I bambini si devono relazionare con i loro pari, così da capire che ad una loro azione l’altro, non adulto, reagisce in modo diverso. Per esempio, se mi strappi dalle mani un gioco, io me lo riprendo ( tu provi il mio stesso disagio). Un adulto non farebbe mai così.
Quando succedono eventi simili è poco utile sgridare i bambini ( sia chi ha iniziato, sia chi ha reagito); è più utile fermare i contendenti e farli riflettere sulle loro azioni e sulle reazioni che da queste ne scaturiscono.
2- Insegnare a riconoscere e a nominare le emozioni che provano i nostri bambini.
Questo step è fondamentale. So che a scuola, ad esempio, Mario , lo scorso anno, ha svolto un corso sull’ABC DELLE EMOZIONI, dove i bambini nel loro quaderno preposto dovevano disegnare i diversi tipi di emozione, oltre che raccontarle ed interpretarle.
3- Ricordate che i bambini imparano osservando ed identificandosi negli adulti che li circondano; quindi, se noi reagiremo con rabbia ad un contrattempo, anche loro faranno così.
4- Insegnamo ai nostri figli a trasformare le azioni in parole, ovvero, prima di reagire, spiegare all’altro come ci si sente dopo aver subìto un affronto.
E voi come fate a gestire l’emotività dei vostri figli?
Fateci sapere!!!
Alla prossima
TATA ROX E I MURR
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