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La forza della musica

KIDS / February 8, 2014
 “Se nell’età tra i sei e sedici anni, in cui il bambino ha più predisposizione all’apprendimento, non penetra nel suo cuore la grande influenza vivificante della musica, più tardi difficilmente avrà la possibilità di riceverla…. Questa esperienza non può essere lasciata alla casualità: sarà compito della scuola promuoverla.”
(Kodaly Zoltan )
Iniziamo con questa bella citazione perchè, come avrete capito, questa settimana parliamo di musica e dell’importanza che questa riveste nella crescita dei nostri bimbi. A quanto avete letto sopra io aggiungerei subito, oltre alla scuola, il fondamentale ruolo della famiglia.
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Musica, suoni, ritmo, melodie….tutto quanto ha a che fare con note e pentagrammi è in grado di generare, in ognuno di noi, meravigliose emozioni, andando a caratterizzare i nostri stati d’animo. Di questo tema ne hanno parlato tutti i più grandi filosofi, storici, intellettuali di ogni tempo e luogo. Pensate che Platone nei suoi Dialoghi, nel 400 a.C. scriveva :
“La musica è una legge morale: essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza, e la vita a tutte le cose. Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva ciò che è buono, giusto e bello, di cui essa è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna”.
Pensate alle leggende australiane che vedono nel canto l’origine del Mondo, alle cantilene rituali degli indiani d’America, ai nostri canti religiosi ma, anche, alle nenie e ninna nanne che i nostri nonni ci cantavano accanto alla culla o davanti al camino. 
La musica rassicura e aiuta a memorizzare più velocemente dei concetti o delle storie, è veloce, immediata e, sopratutto, divertente!
Nella mia scuola è stato entusiasmante far provare ai bambini a lavorare con la musica! Ho fatto così: ho preparato tante musiche, tutte diverse tra loro chiedendo loro di disegnare quello che provavano. È stato bellissimo sia perchè in classe c’era un silenzio quasi irreale e poi…i disegni dei bambini raccontavano tutti sensazioni diverse! Provateci anche a casa usando, come ho fatto io, la musica classica!
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Mi viene in mente, a tal proposito, una bella puntata di Superquark dello scorso anno che esordiva con : “La musica non privilegio di pochi ma patrimonio di tutti”. 
Non può infatti sfuggire come la musica e il canto e quindi la voce, strumento musicale “gratuito” a disposizione di tutti, possa essere particolarmente fruibile anche da parte delle famiglie più svantaggiate. Per raggiungere questo scopo è centrale, e caratterizzante tutto il progetto, il ruolo del pediatra che sensibilizza le famiglie di tutti i bambini sull’importanza della musica quale componente irrinunciabile per la crescita della persona intesa nella sua globalità.”
La musica non è solo un passatempo o un diletto ma una vera e propria necessità! In Carosello, che ha segnato un pezzo di storia italiana, si giocava tutto sulle melodie o jingle; pensate, anche a come le opere liriche di Verdi abbiano raccontato, con la musica, le esigenze dell’Italia Ottocentesca e quanto sia romantico e d’effetto dedicare una canzone alla propria amata!
Per gran parte degli esseri umani, biologicamente strutturati in modo da poter ascoltare e ripetere quanto ascoltano, la musica è una necessità: quando però l’adulto non ha soddisfatto questa esigenza nel periodo infantile, può non comprendere le necessità stesse del suo bambino. attenzione:  togliere a un bambino la fonte di piacere, di stimolo e di conforto costituita dalla musica all’inizio della vita è paragonabile al non insegnare al bambino a parlare!
Un bambino che batte ritmicamente le mani ripetendo qualche canzoncina sentita dalla mamma sta mettendo a frutto la propria creatività musicale e coreografica che potrà poi essere sviluppata in futuro.
Insomma, direi che è giunto il momento di darvi qualche consiglio:
– cercate di tenere, nei momenti di relax, della musica in casa e osservate i comportamenti del vostro bambino;
– canticchiate delle canzoni e delle ninne nanne, cantate insieme a loro filastrocche e nenie ;
– giocate con quello che avete in casa: coperchi di pentole, mestoli, campanelli possono diventare, insieme alla voce, una vera e propria orchestra!
 portate i vostri bambini a teatro o, quando possibile, ai concerti insieme a voi chiedendogli sempre un parere in merito!
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Discorso a parte merita l’insegnamento di uno strumento musicale che andrebbe avviato già dalla tenera età quando inizia a svilupparsi il senso del ritmo.
Sono fermamente convinta che le ore di musica nelle scuole andrebbero incrementate , contrariamente a quanto pensano molti genitori.
Quando mio figlio Gabriele è tornato a casa orgoglioso del suo flauto, gli ho svelato che anche io lo sapevo suonate, e, da allora, studiamo insieme!
Anche I MURR ci raccontano di Mario che sta studiando musica: “Il nostro bambino è entusiasta del flauto e , di volta in volta, ci parla dei suoi progressi! Per ora è una base poi..si vedrà! “
Voi come vivete il rapporto con la musica con i vostri bimbi?
Raccontatemi, con un commento, le vostre esperienze, sono curiosa!
Alla prossima!
Tata Rox e I MURR


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