Qualche giorno fa i Murr hanno fatto una carrellata di star con baby al seguito ed insomma, tra Beyoncè, Beckam, Aguilera e via discorrendo va detto che, fuori dalla nostra Penisola, sembra normalissimo portare i propri bambini al lavoro o in trasferta.

Perché in Italia questo sembra ancora tanto lontano?

“Mario – raccontano I MURR – ci accompagna da sempre nel nostro lavoro e, per quanto qualcuno pensi che un bambino alle sfilate sia fuori luogo, per lui è un gioco che, di volta in volta lo fa divertire.

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E ‘ bello, poi, prepararci insieme e condividere quello che per noi, più che un lavoro, è una emozione continua !

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Bambini inopportuni nelle sfilate? In Italia, forse. Veniamo dalla Fashion Week di Berlino e, con nostra grande sorpresa abbiamo visto tantissimi bambini non solo alle sfilate ma anche ai party dove, pensate, è ancora consentito fumare pur essendo luoghi chiusi. Poveri piccoli direte voi ma, di fatto, pensate al gesto di portare i vostri bambini a una cosa ‘da grandi ”  preparandoli, ovviamente, in maniera adeguata a quanto andranno a vedere e fare. Ci viene in mente anche un’altra realtà, quella di Tel Aviv dove il momento degli aperitivi vede la partecipazione di una moltitudine di bambini che, invece, da noi è raro vedere. ”

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Molti bambini chiedono, spesso, di poter essere presenti sul luogo del lavoro con i genitori.

Giusto o sbagliato portarli con sé?

Come al solito, non penso ci sia una ricetta in assoluto giusta o una in assoluto sbagliata ma, se la ragione sta nel mezzo, dobbiamo far tesoro delle nostre esperienze e del pregresso per poter capire se sia corretto o meno coinvolgere i bambini nel contesto lavorativo.

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A volte quando si afferma, in maniera convinta, che non sia giusto portare i nostri figli al lavoro è perché siamo noi i primi a non volerli perché pensiamo di non essere in grado di gestirli.

Ho dei piacevoli ricordi d’infanzia legati alle divertenti incursioni che a volte potevo fare in ufficio dalla mamma! Era bello poter vedere la sua scrivani  e i suoi oggetti che potevo contestualizzare quando la sentivo parlare al lavoro per telefono.

Qualcuno potrà pensare che portare i figli al lavoro potrebbe rappresentare un rischio in quanto verrebbero a contatto,magari, con situazioni poco gradevoli. Ma proviamo a pensare, d’altro canto, a quante volte abbiamo portato il lavoro a casa facendo sorbire ai nostri poveri bimbi i nostri problemi d’ufficio!

Insomma, perché scandalizzarsi se l’ufficio di mamma e papà è un set fotografico, una palestra uno stadio o una sfilata di moda?

L’importante, come in tutte le cose, è la fase di preparazione del bambino.

In tal caso gli va spiegato come comportarsi e che atteggiamento adottare.

MARIO

Attenzione: qualcuno potrebbe pensare che si vuol trasformare i bambini in adulti prima del tempo ma questo non è vero: in qualsiasi situazione e in qualunque ambiente, i bambini riescono sempre a trovare un oggetto che catturi la loro attenzione e li porti a  “perdersi nei loro giochi”.

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Ricordate però’ che se sapete di dover star via per molto tempo non va dimenticato mai il loro oggetto “transizionale” in modo tale che possa avere i suoi riferimenti e, nel limite, tenete il più possibile i loro ritmi costanti.

E poi, in fondo, il nostro è probabilmente più un problema di mentalità italiana: l’avete già letto nelle parole dei MURR e io stessa, sentendo i racconti di mio fratello – trasferito in Svizzera – rimango sbalordita! Immaginate che mia nipote a 5 anni ha già assistito alle prove del coro e del balletto dove lavora mia cognata!

Insomma, impariamo ad aprire occhi, orecchie e cuore ai nostri bambini e facciamoli venire insieme  a noi senza preoccuparci: non perderanno il loro lato fanciullesco!!!!

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Alla prossima!

Tata Rox e I Murr

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