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Piccoli schiavi della tecnologia

KIDS / March 8, 2014

La domanda che ci poniamo questa settimana è le seguente: giusto o sbagliato mettere i tablet nelle mani dei nostri figli? 

L’argomento è più che mai complesso e se da una parte sarei orientata per un NO categorico, dall’altra va comunque analizzato meglio il tema.
La società cambia, migliora e con essa il modo di condividere le informazioni e far crescere, con i più vari stimoli, il nostro figlio. Ma, attenzione, come per gli adulti, la dipendenza da tecnologia è dietro l’angolo! Allora, vediamo subito i PRO e i CONTRO:
Tablet si per dare delle basi alle ricerche scolastiche per poi, però, tornare sui libri tradizionali e non limitarsi a fare un copia e incolla! Avendo un bambino che frequenta la scuola primaria ho trovato per lui dei siti per l’approfondimento molto divertenti come: Rino amico storico, scienziato.
– Tablet si per inserirvi all’interno i testi scolastici e  limitare i problemi alla schiena causati da uno zaino troppo pesante;
-Tablet  sì per curare disturbi dell’apprendimento, per stimolare la curiosità ma sempre sotto il supporto dei genitori;
Tablet no se non vi è un controllo da parte dei genitori e i bambini hanno libero accesso ad internet, applicazioni e altro senza aver preimpostato un filtro che li salvaguardi;
Tablet no se gli si dà la stessa funzione della televisione: un metodo per tener “buoni” i nostri figli mentre noi sbrighiamo altre faccende;
Tablet no se i si trascorrono le ore appresso a giochi e applicazioni che oltre a non fornire alcuno stimolo creano dipendenza e tendono a far isolare i nostri figli.
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Alcuni sociologi mettono in luce anche un discorso legato alla percezione del denaro evidenziando come un bambino non dovrebbe maneggiare un oggetto tanto costoso prima di comprendere il vero valore economico: lo considererebbe come un giocattolo “povero” da strapazzare!
Ma, allora, quale sarebbe l’età migliore per far avvicinare i bambini ai tablet? In merito alla tempistica non esiste unanimità.  Paolo Curatolo, ordinario di Neuropsichiatria infantile a Tor Vergata, boccia totalmente una esposizione precoce ai tablet. «Prima dei tre anni è troppo presto. Può avere senso quando si va alla scuola primaria, per sviluppare le abilità multitasking che oggi la società richiede». A non mettere limiti è, invece, lo psicoterapeuta dell’età evolutiva Fulvio Scaparro , salvo per la tivù in camera da letto: «Un bambino non può mai essere responsabile di ciò che vede. I tablet fanno parte del contesto contemporaneo, come ai nostri tempi c’era il telefono a disco. Se i piccoli sono curiosi e si divertono, non ha senso farsi troppe domande e lasciarli giocare. Purché sia un processo naturale, senza pensare: deve cominciare subito sennò resta indietro»
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Certo, sarebbe bello che nelle scuole ci fosse un TABLET per sezione come anche le lavagne LIM perché se è vero che oggi molti dei nostri figli a casa usano la tecnologia in modo disinvolto, è anche vero che nelle scuole gli strumenti tendenzialmente sono vecchi e lenti!
Attenzione alle conseguenze della sovresposizione, però!
La dipendenza rappresenta il rischio più grande.  “Secondo alcuni scienziati americani  il cervello di un bambino che gioca con tablet o smartphone rilascia dopamina, un neurotrasmettitore associato al piacere. Nel momento in cui i genitori provano a sottrarre al figlio il suo personale spacciatore di felicità – “ci hai già giocato cinque ore di fila” – il bambino tende a dare in escandescenze.”
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La prima, fondamentale regola è quindi quella di non lasciare mai  soli i bambini con questi strumenti, guidarli nella scoperta e nell’apprendimento, evitare che li vedano come principale fonte di svago  andando a limitare le ore di esposizione agli schermi e insegnandoli che il divertimento non sta solo nella tecnologia!
Voi che ne pensate? I vostri figli usano i tablet?
Aspetto i vostri commenti!
alla prossima
TATA ROX

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