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TREND – IL NUOVO ANDRO-CHIC

Blog / Trends / October 25, 2013

Buongiorno bellezze,

oramai lo sapete, il tema della settimana è l’andro-chic.

Un po’ di storia. Abbiamo iniziato con la magnifica Marlene che precorse i tempi con i suoi abiti di taglio maschile. Un mood perfetto per il suo aspetto androgino. Anche Chanel vestiva da uomo. Erano gli anni ’20. La Grande guerra, che imponeva una certa morigeratezza nei costumi, aveva spazzato via corsetti, abiti rigidi e plissettati e le infinite sottogonne. Chanel pensò alla donna lavoratrice, indipendente e sempre più coinvolta nella società. Uno stile unico, inconfondibile, rivoluzionario. E chi di noi non ricorda, molti anni dopo, i cortissimi capelli di Twiggy? Decisamente mannish in opposizione agli occhioni rigati di eyeliner. Arriviamo all’85. L’antesignana della double beauty è lei: Kristen McMenamy. Fisico asciutto e allungato, lineamenti duri e ambigui. E vera ossessione di Richard Avedon, Steven Meisel e Helmut Newton. Per continuare con Stella Tennant, blasonata super top scoperta nel ’93, che ancora vediamo nelle campagne pubblicitarie. Androgino, va da sé, è anche lui che sembra una lei. Vi abbiamo “provocato” nei giorni scorsi con Lea T e Andrej Pejic reso famoso dalla bellezza quasi teorica. Possiamo dirlo. La moda con il suo potere sovvertitore ha sfidato la natura. Superando la distinzione tra maschile e femminile, a favore di una totale libertà unisex che noi amiamo molto.

Note di stile. L’andro-chic è perfetto per la donna con fisicità a banana. Filiforme, con i fianchi della stessa larghezza delle spalle, il punto vita più o meno segnato e il seno piccolo. Perché è naturalmente androgina. Pensate a Ines de la Fressange o Gwyneth Paltrow. Per cui via libera ad abiti di foggia maschile, sporty e pants veri alleati di questo tipo di bellezza.

L’andro-chic dell’A/I 2013-2014. Si ispira agli anni ’20 Giorgio Armani. Le sue donne sono garçonne, simbolo della libertà d’espressione e dell’indipendenza femminile.

Indossano un raffinato copricapo, fatto di intrecci di velluto o bagliori ton sur ton, che nasconde completamente la chioma. Richiama il basco e,naturalmente, si porta di lato.

Hanno spalle ben evidenziate e gambe lunghissime grazie ai sapienti tagli sartoriali che non richiedono l’uso dei tacchi. Ai piedi flat shoes in velluto nero: ballerine, scarpe con il cinturino, stringate, sleepers.

La palette è essenziale: tanto nero, bianco, grigio e accenni di blu, lilla e argento. E, come in un film muto, i colori si “muovono” grazie ai giochi di luce, creati dai tessuti.

Le forme di questa collezione sono ampie nei capispalla destrutturati che elegantemente accarezzano la figura.

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Precise nelle giacche, dal lusso bon ton, che segnano il profilo fino a stringersi in vita.

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Micro, quando nella loro essenzialità si chiudono con cerniere nascoste o un bottoncino a sfera.

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Veri protagonisti del look androgino, i pantaloni si poggiano sui fianchi, stretti da una piccola cintura.

Oppure, con pinces e profili dello smoking, si spingono fin sopra la vita.

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E diventano civettuoli nella versione in velluto quando sono “tirati su” da bretelle che sembrano scollatissimi gilet.

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Ci riporta allo stile degli anni ’30-‘40 la collezione di Dsquared2. Ma non come ci si aspetterebbe… Non ci sono le piume e le frange delle flapper girls.

Perché i vulcanici Dean e Dan Caten hanno portato in passerella i gangster!!! Cappelli bombati, cappotti e abiti giacca-pantalone doppiopetto, però in chiave completamente inedita.

I look maschili non oscurano la femminilità, la reinventano. I tagli sono rigorosamente slim. Gli accessori, vero privilegio delle donne, sono più che mai valorizzati in tutti gli outfit. Lunghi guanti in pelle, spille maxi gold, sandali open toe con plateau che si indossano con maliziosi calzini. E poi deliziosi papillon che sembrano fiocchi e cravattini, che solo una donna potrebbe indossare. Molto glamorous le sigarette con il bocchino da Jazz Club.

Notate anche l’uso del colore. Si passa dai morbidi creamy alle energetiche sferzate di giallo, verde, porpora, viola che accendono il classico grigio.

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E per la sera, come impone il galateo, abito scuro. Rigorosamente.

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Contaminazioni anni ’40, linee rigide che sembrano scolpite, per i tailleur pantalone di Blumarine. Bellissime le spalline rinforzate che tendono verso l’alto. Sensuali gli scolli a V profondi fino al punto vita da portare anche senza niente sotto.

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Un grande garbo segna questa collezione, dato dall’equilibrio tra le linee decise e la delicatezza delle cromie. Da sottolineare l’assenza di  bruschi cambi di colore, la vivacità è data dal gioco di sovrapposizioni di cachemire, pelle e viscosa. L’allure di questa eleganza sussurrata si ritrova anche nei completi sporty con una singolare rivisitazione del chiodo e del bomber.

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È rock sixties Costume National. Ha un touch esotico senza rinunciare al mood urban e contemporaneo che contraddistingue il brand. Predominano il nero, il blu, il bianco.

Le forme sono morbide ma non over, asimmetriche ma non scomposte. Dalle giacche, con le spalle definite, lunghe fino a coprire i fianchi o corte da sfiorare il punto vita, spuntano top svasati che si poggiano sui pantaloni slim ton sur ton.

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Il mood si fa sensuale quando i pants si combinano con soluzioni che nulla lasciano all’immaginazione: vestiti scollatissimi o maglie accollate sì, ma completamente trasparenti. Portate sulle gonne strette con balze.

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Ma è solo un accenno. La femminilità riprende a nascondersi nelle lunghe giacche con il collo di camicia o alla coreana.

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Vi è poi un respiro di terre lontane. Si vede nelle incursioni di rosso e nelle giacche che idealmente ricordano il kimono.

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Architettonica, stratificata, moderna la collezione di Max Mara. Si parte dal cappotto oversize, con spalle basse e maniche a cono che si rimboccano all’altezza del gomito. La selezione è infinita nelle varianti cammello, ghiaccio, ocra, piombo, nero e blu.

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La silhouette è costruita a livelli. Sotto al cappotto ci sono i maxi cardigan e i pullover effetto pelliccia di montone, in abbinamento ai pantaloni ampi e lunghi dal taglio maschile.

foto 2 (45)Tutto molto soft. Fin qui. Finché non entra in scena il tessuto tecnico lucido. Le linee si asciugano, il mood si fa forte e futuristico.

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E, per concludere, non possiamo non menzionare i deliziosi jumpsuit, in seta o velluto, che tanto valorizzano la fisicità della donna banana.

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E voi aMURRine care, cosa pensate dello stile androgino? Vi piace?

Bacini.

I MURR







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