Iniziamo il nostro diario di sfilate uomo milanesi per l’autunno inverno 2016-17.
Tra attesi ritorni all’uomo in quanto tale ad ambiguità ed eclettismo che non conosce confini di genere, partiamo da quattro grandi classici, pilastri del Made in Italy.
DOLCE & GABBANA UOMO FW 2016-17
Il western Made in Sicily secondo Dolce & Gabbana vede cowboys siciliani in camicia bianca, completo nero e, ovviamente, l’iconica coppola. Il Far West sono le aride distese della Sicilia, tra cactus e fichi d’India, polo di culture millenarie che si incontrano, a cui i due stilisti rendono omaggio con questa sfilata.
GUCCI
In casa Gucci il legame con l’heritage è indissolubile e i capi icone dell’archivio, vengono reinterpretati, reinventati, riassemblati. Snoopy compare sulle t-shirt, tra i protagonisti, a rendere ironico il mood e non mancano cappe in pelliccia e texture elaborate, ma anche il classico tweed. Coloratissimi i completi e i pantaloni si fanno ampi come negli anni ’70. Ancora una volta, come abbiamo visto per la donna, grande eclettismo e richiami all’Oriente per un viaggio emozionale, che nel suo essere caleidoscopico, rivela un uomo sempre confuso e anarchico nel gusto e negli abbinamenti . Alcuni outfit molto belli altri impossibili. E travolge la vista e i ricordi.
ROBERTO CAVALLI
Ritorno alle origini per Roberto Cavalli in un mood glam rock tipico anni Settanta. Al posto della camicia e’ riapparso, dopo tanto tempo, il dolcevita. Tagli slim per i completi. I ricami arricchiscono le giacche in pelle. Barocche sono le pellicce e le mantelle. L’animalier resta un grande classico del marchio. Il tutto in nero, cammello, marrone, grigio e carta da zucchero.
PRADA
L’UOMO è tornato ad essere un UOMO in casa Prada. Quest’anno la collezione si è arricchita della collaborazione speciale con l’artista Christophe Chemin, che ha dato vita ai disegni stampati su camicie e sottogiacca. Cappotti strutturati, cappe e blouson sono i capisaldi di quest’anno. Pantaloni dritti alla caviglia. I materiali variano dalla nappa, alla pelle lavorata patchwork, ai tessuti tecnici, ma anche tradizionali come il fresco di lana e il cotone. Promossa anche l’anticipazione della donna che vedremo in passerella il mese prossimo: semplice ma dettagliata.