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Troppa tecnologia = poca manualità?

KIDS / January 18, 2014

Sapete a che pensavo in questi giorni? Pensavo a tutti i nostri bambini, figli della tecnologia ma sempre più incapaci a svolgere le attività manuali. Ci avevate pensato anche voi?

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In effetti quante volte sentiamo dire  – e vediamo con i nostri occhi – che i bambini, con tutte quelle che sono le novità elettroniche, sono molto più avanti di noi e ne hanno maggiore dimestichezza? Praticamente sempre. Quante volte vi sarà capitato di sentire questa o quella mamma vantare la velocità del figlio nel scrivere un sms o nell’utilizzare un tablet o un pc? Ma… gli stessi bambini hanno la stessa velocità nello scrivere con la penna o nell’allacciarsi le scarpe? E se chiedessimo loro di realizzare una piccola scultura o di infilare delle perline, avrebbero la stessa dimestichezza?

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Ecco, se da una parte i bambini stanno diventando sempre più ipertecnologici, dall’altra stanno perdendo la manualità. Una sorta di cambio generazionale che ci differenzia dai nostri figli ma che, allo stesso tempo, non li porta a sviluppare quella che viene chiamata “motricità fine”.

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Ma, prima di tutto: cos’è la motricità fine?

Si intendono tutti  quei movimenti (di solito con le mani) che richiedono una certa precisione: bisogna avere le dita agili e soprattutto saper coordinare bene i movimenti di tutte le dita.
Aver ben sviluppato questo tipo di motricità sarà poi utile, per esempio,  anche per impugnare bene matite pennarelli ma non solo.

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Quelle che troverete sotto sono una serie di  attività che possono sviluppare la suddetta motricità. Come sempre, ognuno di noi sceglierà quelle che più si adattano ai gusti del proprio figlio! E, qualora ne dimenticassi qualcuna potete sempre proporle voi!

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Infilare perline, ritagliare delle forme da un foglio di carta,  strappare e arrotolare dei fogli di giornale, allacciare le scarpe (anche se ormai sempre più calzature hanno le fasce a strappo) , giocare a fare le ombre cinesi sono alcuni degli esercizi che vi propongo di fare, sempre sotto forma di  gioco, con i vostri bambini.

E poi, dai, via libera alla fantasia con le paste modellabili! Un tempo – facciamo un tuffo nel passato – usavamo il pongo che andava “scaldato” attraverso la pressione delle dita e del palmo della mano per poter essere modellabile e questo gesto aiutava tantissimo lo sviluppo della motricità fine.

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Ora abbiamo altre tipologie di paste modellabili, più morbide (come il Das, per esempio) che si prestano, ancora di più, alla realizzazione di piccole sculture colorate!

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Fare tutte queste attività è divertente e, soprattutto se le facciamo insieme e potremmo godere della soddisfazione dei nostri bambini per aver passato del tempo insieme con un unico obiettivo comune: creare qualcosa di nuovo e bello.

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Ricordate, mi raccomando: non esiste una cosa bella in assoluto e quello che piace ad uno può non piacere ad un altro.

E non dimenticate mai l’inizio del “Piccolo principe”:  lui è convinto di avere disegnato un serpente che ha mangiato un elefante mentre il mondo degli adulti non vede altro che un cappello!

Questo per dirvi che se i bambini vi chiedono un parere sul loro lavoro è meglio annuire altrimenti a risentirne sarà la loro autostima (ma questo è un altro argomento).

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Sono curiosa di sapere cosa ne pensate!
Alla prossima
TATA ROX







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