Finite le feste natalizie, iniziano puntuali tutti gli eventi dedicati alla Moda Uomo per l’inverno che verra’. E’ così che tutto inizia con il quasi centenario appuntamento fiorentino con Pitti Uomo, giunto alla sua 93esima Edizione.
Dal 9 al 12 Gennaio si sono incontrati buyers, neo-gentlemen modaioli, giornalisti, addetti ai lavori e soprattutto designers (1.244 tra marchi e collezioni), con una prevalenza di Made in Italy e 570 provenienti dall’estero, tra cui spiccano l’Estremo Oriente di Undercover e The Soloist, protagonisti della sfilata di chiusura, e gli Stati Uniti con Brooks Brothers, che celebra i suoi 200 anni di moda maschile.
Come sempre novità in campo tecnologico e ricerca che guarda al futuro ma non dimentica il proprio passato, fatto di stile, classicità ed eleganza che non passa mai di moda.
Pitti Live movie è la novità questa edizione, che affronta la relazione tra moda e cinema e il piazzale centrale della Fortezza da Basso è diventato un grande cinema all’aperto pieno di billboard e locandine create ad hoc.
Filo conduttore del Pitti è stato il “Contemporary Classic“, questo è l’uomo del 2018.
Contemporanea è la ricerca di materiali e forme sempre nuovi, tessuti tecnici che proteggano da freddo e pioggia, traspiranti, piacevoli al tatto. Il compromesso fra pratico, stile ed eleganza si fa sempre più armonico e riuscito.
Classico è l’uomo che non accetta di dimenticare l’eleganza dei propri padri e nonni, è il neo-dandy un po’ hipster che gioca con la moda, coi colori e indossa con nonchalance capi confortevoli e comodi, hygge, diremmo noi, e fa lo stesso con pants, cappotti, giacche e neo-tuxedo, portati in modo rilassato.
E’ una tendenza che perdura da qualche anno e non si è disposti più ad abbandonare.
Il mood classico contemporaneo lo si poteva percepire tra stand e street style e “quelli del Pitti” sono immancabili, sono uno spettacolo fuori dalle sfilate e dalla fiera in sé, che racconta lo stato della moda attuale, per quanto volutamente studiata e costruita per essere immortalata.
Segnaliamo mood sporty da montagna, già attuale questo inverno con piumini tecnici, come quelli luxury di Herno, di cui Herno Laminar project presenta sotto giacca compleatamente waterproof e traspiranti, grazie al Gore-Tex. Herno Unlimited è invece una capsule, composta da 8 parka oversize, ma regolabili nel volume da speciali lacci che creano forme astratte. La collezione è frutto della collaborazione con due designers Italiani, Stefano Ghidotti and Michele Canziani di M140 (Milano140). Giaccone per climi estremi è quello di Nigel Cabourn X Peak Performance, ispirato alla scalata dell’Everest.
La sfilata di M1992 del giovane stilista, Dorian Stefano Tarantini si ispira al look da Paninaro e alla street culture della Milano degli anni ’80, con riferimenti a simboli americani come Timberland e Levi’s 501s. Ha collaborato con il brand Meltin’Pot per recuperare un raro archivio di jeans e farne una “jeans couture” collection, e con Swarovski, inserendo cristalli che compongono la scritta Montenapo, lo slang che sta per Via Montenapoleone, le strade del Quadrilatero d’oro milanese, dove il Paninaro era solito passeggiare.
Dal Giappone The Soloist e Undercover raccontano un uomo minimalist, samurai del futuro che indossa gonne lunghe da guerriero nipponico e cappucci che coprono quasi completamente il volto.
Ma Gennaio dedicato alla moda uomo prosegue con la Milano Fashion Week che si è appena chiusa e di cui vi faremo il nostro report.
To be continued…
Bacini
I MURR
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