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PARIS FASHION WEEK SS 2015 – Part.2

Fashion Show / Home Slider / October 7, 2014

Proseguiamo il nostro viaggio tra le sfilate parigine della prossima Primavera- Estate, questa volta mostrandovi le collezioni di tre Maisons simbolo della Ville Lumière: Louis Vuitton, Chanel e Dior.

Il nuovo direttore creativo del marchio Louis Vuitton, lo stilista Nicholas Ghesquière, ha immaginato una donna indipendente, combattiva, nelle vesti di una moderna guerriera e di un’amazzone dalla femminilità aggressiva, ma pur sempre seducente.

Quindi d’obbligo gli stivali alti al ginocchio, mini-abiti che sembrano tuniche da crociato, bianche, traforate con seducenti trasparenze,  rouches, ricami arabescati a contrasto e ampie maniche. Giacche british da amazzone e mini gonne in pelle. Su pantaloni, abitini e bluse fantasie dai colori accesi.

Trattandosi di Vuitton, non possiamo non menzionare le sue borse che dalla prossima Primavera-Estate vedremo in parte rivoluzionate…  Guesquière ha voluto cambiare ad alcuni modelli lo storico monogramma, più stilizzato, brillante e dalle linee contemporanee  o adattato nel colore e nel pattern a seconda delle borse. 

Venti di rivoluzione anche in casa Chanel dove, all’interno del Grand Palais, Karl Lagerfeld ha allestito e ricreato in maniera divertente e suggestiva una vera propria street parade parigina sessantottina con tanto di megafoni e cartelli con slogan, un corteo femminista, che, sull’onda della campagna “He for She”, lanciata da Emma Watson all’ONU, che invita gli uomini a battersi per i diritti delle donne,  voleva essere un omaggio alla donna, ai suoi diritti, di fronte a tanti soprusi e, nella moda, un inno alla sua libertà di vestirsi. Donne decise ad affermare il proprio ruolo (e soprattutto l’uguaglianza dei ruoli) nella società, combattive e soprattutto libere. 

In passerella top model del calibro di Gisele Bundchen e Cara Delevigne, alla quale i pantaloni stile SAMPEI ( pantalone modello pescatore tagliato largo sopra la caviglia )  indossati in sfilata proprio non donavano… E se non stavano bene a lei…possiamo bocciarli senza dubbio alcuno. Oltre ai pantaloni, purtroppo altri outfits  senza forme donanti.

Ai piedi spiccavano stivali colorati delle stesse fantasie floreali o a macchie di colori nei toni pastello dell’arancio, rosa, lilla di abitini, bluse, gonnelline, cappotti e fodere. Grande protagonista il tweed, il classico Black&White Chanel nel tubino a trapezio o completi bon ton o sixties in versione optical, ma non solo… Sfilano anche tute militari, il sempre attualissimo outfit mannish e il gessato,  camicette con volant chiusa da cinture dorate (come le scarpe!) e abitini con ricami preziosi e colletti alla collegiale. Insomma una varietà di stili e di capi che riflette l’idea della libertà di indossare quel che si vuole.

Da Dior continua il progetto di Raf Simons, stilista della Maison, di far dialogare il glorioso passato di Haute Couture Dior con il presente, anzi il futuro, del marchio, che non intende chiudersi alla contemporaneità.  Lo fa con un omaggio dall’effetto magico e suggestivo all’arte pittorica e ai costumi di un tempo (dagli abiti da collegiale francese, alle giubbe dei nobili spagnoli, alle eteree sottovesti  inglesi ricamate, e poi le sottogonne di una volta e persino gli abiti talari francescani) rivisitandoli in chiave attuale, futuristica, con materiali tecnici, tagli accattivanti e concettuali e l’uso di colori che variano tra il bianco (che prevale), il grigio, il crema e il nero, con accenni vivaci di celeste, arancio, fucsia e burgundi. Volumi ampi e strutturati, i capispalla  variano dai giubbini a spalla tonda oversize ai cappotti lunghissimi (anche  smanicati) e colorati, con taglio slim superiore, che si fanno ampi in fondo, creando suggestivi movimenti,  le fantasie, se presenti, piccole, discrete, che si perdono nei toni chiari. Peccato per i bermuda sopra il ginocchio, che ingoffano la figura…

Il viaggio continua, nel frattempo fermatevi a sognare insieme a noi…

Bacini

I MURR

LOUIS VUITTON

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DIOR

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