Vi raccontiamo come ci siamo conosciuti… Lo farà Antonio. Perché ad osare, “quel giorno” di più’ di 15 anni fa, è stato lui.
“Con il mio team eravamo in fermento per la preparazione di una campagna pubblicitaria. Come mille altre volte. Esco dallo studio fotografico in cui stavo lavorando e mi imbatto in lei. Roberta. Non so dirvi neanche come. Sono andato da lei e le ho detto (così, senza troppi pensieri): “Come sei bella… che ci fai qui?”. Prima ancora di presentarmi! Immaginate la scena. Da ridere! Ovviamente da lì è iniziato tutto. E vi assicuro che ero convinto che non mi sarei mai sposato. Se non avessi “osato”? Forse non sarebbe successo niente e oggi non ci sarebbe Mario, la nostra “Luce” immensa. Non riesco neanche ad immaginarlo…”
Osare, per noi, non significa fare chissà cosa. Piuttosto fare ciò che si sente. Per scoprire quanto si può andare lontano.
Ci sono dei momenti nella vita di ognuno di noi in cui bisogna dare un’accelerata. Fare il salto.
Ok, siamo d’accordo sul fatto che le nostre decisioni siano spesso condizionate dal “si può e non si può”. Anche sulle cose che di questi principi farebbero naturalmente a meno. O peggio che molti di noi debbano fare i conti con delle persone vicine che sembrano messe lì a ricordarci che non dobbiamo montarci la testa.
Quante volte succede? Così tante che, alla fine, siamo addirittura noi a trovare tutte le giustificazioni razionali per non fare ciò che vorremmo. Perché intanto “è meglio così”. Ma meglio per chi? Per noi? Assolutamente no! Questo allenamento, alla lunga, ha il perverso effetto di cristallizzare le nostre insoddisfazioni. Al punto da rendere impossibile un cambio di rotta. È chiaro che ascoltarsi fa paura perché ci si mette in discussione. Ma se non lo fate ora, quando lo vorreste fare?
Appropriatevi del tempo… di osare. A partire dal vostro quotidiano.
Così, se siete al lavoro e avete un capo che vi ascolta, non abbiate paura a proporre le vostre idee, anche se non sono completamente definite. Fatelo e basta. Magari, migliorerete la vostra situazione. Se, al contrario, vi trovate in un ambiente ostile, osate armandovi di un sorriso smagliante. Chi gode nell’avervi schiacciato, non si darà pace. Penserà di aver fallito. Voi ne guadagnerete in salute e magari inizierete a guardare altrove. Raggianti come non mai.
Quando poi tornate a casa, non scordatevi di tenere vivo il vostro amore… come se fosse il primo giorno. Resterà acceso come una fiamma scoppiettante. Noi lo facciamo. Sempre. E giorno dopo giorno ci scopriamo sempre più innamorati.
Infine, liberatevi dai cliché. Che per comodità, per “incasellarvi”, vi sono stati cuciti addosso. Come si può pensare di semplificare la vostra anima? Non si può e non si deve. E se vi è stata insegnata la via della compiacenza per assicurarvi il vostro spazio nel mondo, ribellatevi! Non dovete soddisfare i desideri degli altri, per non procurare loro delle delusioni, rinunciando ai vostri. Come si può pensare di “affermarsi” se ci si nega?
Anche nel modo di vestire, bellezze. Non nascondetevi dietro ai maglioni grigi e oversize. Se c’è qualcosa che vorreste indossare, non pensate che “intanto non vi sta bene”. Ma quando mai? Oramai lo dovreste sapere. È solo una questione di fisicità. Scegliete i capi più adatti a voi e osate. Che non vuol dire uscire di casa “nude”. Ma fare della propria immagine la “forma espressiva” dell’anima. Come gli artisti con le loro opere. Scegliete ciò che vi piace. Sperimentate, divertitevi. Chi vi sta intorno si accorgerà di questo vostro lato, sorprendente e inedito. E non potrà far altro che ammirarvi. Perché avete vinto l’omologazione e sposato il tempo.. di osare.
Tutto chiaro? Vi regalerete il tempo… di osare? Raccontateci… Siamo super curiosi.
Bacini.
I MURR