La scorsa settimana ci ha lasciati, all’eta di 89 anni, Lauren Bacall, una delle ultime icone viventi, tra le ultime vere stelle del firmamento della Hollywood classica, ricordata come attrice, collega e compagna di Humphrey Bogart, suo amatissimo marito, con cui formò una coppia leggendaria nel mondo del cinema, e donna dallo stile inconfondibile.
Bellezza androgina, sguardo glaciale penetrante, da sotto in sù, dall’aria talvolta distaccata e severa, sensualità non debordante o ammiccante, ma conturbante e sottile, a metà tra il fascino mascolino, ribelle e controcorrente di Katherine Hepburm e le femmes fatales degli Anni ’40. Il volto era incorniciato dalle sue inconfondibili morbide onde bionde su un sofisticato taglio medio lungo.
Longilinea e dalle forme asciutte, antitesi della pin up dalle curve esplosive alla Marilyn Monroe, vestiva con classe i pantaloni a vita alta con tasche laterali. Abiti, tailleurs e tubini mettevano in risalto il sottile punto vita. Trucco naturale, sopracciglia ben definite che sottolineavano la forma e il colore degli occhi azzurri e rossetto rosso aranciato sulle labbra. Ai piedi scarpe dal tacco medio.
La sua bellezza contenuta, ma unica e ipnotica, non può passare inosservata, così come il suo mito, nato ben prima della sua morte, benché, come lei stessa aveva ribadito da sempre, non si considerasse una «leggenda, perché si è una leggenda quando si è morti».
Bacini
I MURR