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Au revoir Alaïa ❤

Fashion / Fashion History / Home Slider / November 21, 2017

Ci ha lasciati sabato mattina, all’età di 82 anni, un altro maestro couturier. Il mondo della moda piange la scomparsa di un artista, ricordato da tutti per la sua indipendenza creativa, sensibilità e per il genio creativo fuori dagli schemi del fashion business, Azzedine Alaïa.

Inconfondibili le creazioni dello stilista tunisino, caratterizzate da tagli unici e da una tecnica di altissimo livello, che enfatizzano la silhouette femminile e la scolpiscono come se fosse scultura. Maestria pura di un artigiano, nel senso più alto del termine, che come un artista si sente libero di seguire il proprio istinto creativo.

Il background legato al mondo dell’arte è evidente e parte dalla frequentazione,prima dell’età consentita, dell’École des Beaux-Arts a Tunisi, sua città  d’origine. Ha poi lavorato come sarto, prima di decidere di trasferirsi a Parigi nel 1975, dove iniziò, non è un caso forse, ci verrebbe da dire col senno di poi, proprio come sarto addetto al taglio. Presto passò a lavorare per Guy Laroche per due stagioni e in seguito per Thierry Mugler.

Alla fine degli anni ’70 aprì il suo primo atelier in Rue de Bellechasse dove vestì la sua prima clientela, tra cui spiccano nomi quali Marie-Hélène de Rothschild, Louise Lévêque de Vilmorin e Greta Garbo.

Nel 1980 disegna e produce la sua prima collezione pret-à-porter. Il successo lo porta ad espandere la sua attività e dal 1988 Alaïa si fa conoscere oltre Oceano, aprendo boutiques a Beverly Hills e New York. I media lo definirono “King of Cling”, ovvero re dell’aderente, proprio per le sue inconfondibili cuciture ultra aderenti.

Dopo un periodo di parziale pausa dalla moda negli anni ’90 per ragioni personali, durante i quali ha proseguito a disegnare solamente per una clientela privata e a godere del successo delle sue linee pret-à-porter, Alaïa firma una partnership nel 2000 con gruppo Prada. Più tardi nel 2007 riacquista il proprio brand e successivamente firma un accordo con la compagnia finanziaria Richemont.

Carine Roitfeld, editor in chief di Vogue France dice di lui che era “dedicava se stesso alle donne, a tutti i tipi di donna, non solo le modelle dalla silhouette statuaria.  Mi ha sempre raccontato che passava il tempo con donne reali, imparando a conoscere le loro passioni, le cose che amano e quelle che detestano. Questo è il modo in cui è arrivato a compredere le donne nel modo in cui solo lui seppe fare, ascoltandole. E soprattutto lui era incredibilmente modesto, cosa rara nel nostro mondo.

Jean Paul Gaultier lo definisce un grande maestro, Riccardo Tisci, una grande ispirazione. Gaultier gli riconosce il fatto di aver unito insieme l’introduzione di tecniche nuove, savoir faire sartoriale, tradizione e modernità. Tutte le curve delle donne più belle del mondo sono state enfatizzate in maniera sublime da Azzedine Alaia. 

R.I.P.

I MURR


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