Quest’estate in Sardegna, ci siamo divertiti a raccogliere sassi grandi e piccoli che trovavamo in spiaggia, soprattutto quelli più rocciosi e abbiamo provato a metterli uno sopra l’altro, in maniera inedita, perché non poggiavano sui lati piatti, bensì sulle punte… una vera sfida che ha un nome ben preciso e a cui ci stiamo appassionando: lo Stone Balancing o Rock Balancing.
Lo Stone Balancing, infatti, è un’arte, una disciplina o un hobby, a seconda di chi lo pratica e con quale intento: consiste nel sovrapporre, bilanciandole sulla punta in varie posizioni, pietre e sassi di varie dimensioni. Non esistono trucchetti e supporti come nastri adesivi, corde o fili di ferro che aiutino a mantenere in equilibrio tra loro le pietre…
C’è chi di questa disciplina ne ha fatto una performance artistica ma anche una filosofia. Richiede pazienza infinita, sensibilità e la costanza di non arrendersi di fronte ad un’operazione che sembra impossibile perché sfida le leggi di gravità. Ma il risultato finale, quando vedi il miracolo della natura e l’equilibrio tra le svariate forme di rocce sospese nell’aria, si prova una grande soddisfazione e un senso di armonia interiore si diffonde dalla visione dell’armonia perfetta realizzata.
Come spiega Adrian Grey, uno dei pionieri del Rock Balancing, fotografo, artista e scultore inglese che insegue e crea la bellezza in natura, solo nella natura esiste l’equilibrio perfetto. Nulla in natura è in equilibrio imperfetto e per 150 anni, a partire dalla Rivoluzione Industriale, l’uomo con le sue azioni e la corsa al progresso ha provato a rompere questo equilibrio. Ma alla fine la natura trionfa sempre, basta avere pazienza..e nella ricerca della semplicità, nella costanza, nella perseveranza e nella capacità di non arrendersi arriveranno la magia e il senso di meraviglia.
Potete immaginare quanto tutto questo possa avere un effetto calmante, terapeutico e in qualche misura spirituale.
Michael Crab, altro pioniere della disciplina e anch’egli fotografo svela un piccolo segreto per il successo dell’impresa: bisogna trovare una sorta di treppiede che permetta alla pietra di stare in piedi. Ogni sasso è coperto da una grande varietà di piccole e grandi dentellature che posso fare da treppiede l’una per l’altra e poi il segreto è avere la sensibilità di riconoscere e di sentire sulla superficie dei vostri sassi tutte le scanalature, fessure, zone più ruvide che potranno fare da incastri, anche di pochi millimetri, dove potrete incastrare la pietra successiva fino a creare un illusorio effetto di assenza di peso…
Un’idea per il prossimo week end al mare o tra laghi e torrenti ….
Bacini
I MURR
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