Settimana dell’arte sul nostro blog e pensando ad un’icona contemporanea che richiamasse questo tema, BJORK, classe 1965, ci è sembrata la più adatta a ricoprire questo ruolo.
I più la conoscono come eclettica cantante islandese legata alla musica sperimentale, elettronica, all’alternative rock, al jazz, alle sonorità folk, ma anche classiche. Negli anni Ottanta era componente del gruppo degli Sugarcubes, che riscossero grande successo nel Regno Unito e negli USA, poi nel 1992 si separarono e lei intensificò a Londra la sua carriera da solista a cui si dedicò totalmente e che suscitò grande apprezzamento da parte della critica musicale.
Lo abbiamo anticipato, non stiamo parlando semplicemente di una brava cantante sopra le righe, dalla voce unica, ma anche di una cantautrice, di una produttrice musicale, di un’attrice e anche modella. E’ anche supporto per la promozione a sua volta di giovani artisti. Un’artista a tutto tondo, che, come una Lady Gaga ante litteram, ha fatto del suo corpo, del suo volto, dai tratti così nordici, come un folletto, uno strumento di comunicazione artistica attraverso live performances, abiti stravaganti, vere e proprie sculture architettoniche talvolta.
Memorabile il suo abito cigno, indossato durante la premiazione ai prestigiosissimi POLAR PRIZE AWARD, i Nobel della musica. Un cigno era letteralmente avvolto intorno al suo busto e al suo collo e la parte inferiore del corpo piumato formava un gonna. Durante la sfilata sul red carpet, Bjork, con stupore di tutti, lasciava cadere grandi uova bianche dalla sua gonna e le lasciava ditro di sé come una scia.
Cantante pluripremiata, ogni volta, per aver lasciato un segno indelebile nella musica pop e per gli arragiamenti originali, Björk ha anche vinto quattro BRIT Awards, quattro MTV Video Music Awards, un MOJO Awards, tre UK Music Video Awards; è stata nominata a 13 Grammy Awards, un Academy Awards, e due Golden Globe Awards.
Abbiamo detto attrice, sì, e di prestigio anche! Perché “nel 1998, Bjork accetta una sfida extra musicale proposta da Lars Von Trier, uno dei registi più acclamati e allo stesso tempo criticati della scena cinematografica mondiale. Von Trier, inizialmente le propone di scrivere la colonna sonora per il suo nuovo film, un musical. Poi il regista fa leggere a Bjork il copione. Bjork si innamora all’istante della figura della protagonista (Selma) e decide di accettare la proposta di Von Trier di lavorare al suo fianco e interpretare Selma. Ne nasce un film, “Dancer in the dark”, che viene premiato a Cannes 2000 come miglior film e vede Bjork premiata come miglior interprete femminile. Alla fine delle riprese poi Bjork torna in Islanda, dove porta a termine la colonna sonora (“SELMASONGS”) originariamente commissionatale da Von Trier. Il film e la colonna sonora ottengono attenzione e riconoscimenti anche nel 2001: Bjork riceve addirittura una nomination all’Oscar per la miglior canzone con “I’ve seen it all”, il suo duetto con Thome Yorke dei Radiohead nel disco.” (fonte http://www.rockol.it)
L’arte, quella sperimentale e d’avanguardia, appartiene ad ogni ambito della sua vita, non a caso il suo attuale compagno è Matthew Barney (San Francisco, 25 marzo 1967) è un artista, regista e scultore statunitense.
Si esprime attraverso opere multimediali, installazioni, scultura, fotografia e disegno. La sua opera più nota è il ciclo di film The Cremaster, che gli è valso il premio Europa 2000 alla 45ªBiennale di Venezia nel 1993 e, nel 1996, lo Hugo Boss Prize indetto dal museo Guggenheim.
È noto anche per il suo progetto Drawing Restraint, antecedente al Cremaster cycle e tutt’oggi in corso; si ricorda per questo, la collaborazione con sua moglie Björk in Drawing Restraint 9. La Gladstone Gallery di New York, la galleria che lo rappresenta in esclusiva, ospita alcune delle opere del progetto, comprese sculture legate alla pellicola, la pellicola stessa e un incompiuto,Drawing Restraint 13: The Instrument of Surrender.
Bjork e Barney si incontrano durante un evento mondano nel 2001 ed è subito amore. Lui trova in Björk una compagna onnipresente nonostante anche lei abbia impegni planetari. Il 3 ottobre del 2002 Björk dà alla luce la loro figlia, dandole il nome che deriva dall’affermazione fatta dall’artista al momento della sua nascita: “She is adorable!”. La bimba si chiama Isadora.
Pur ora madre e compagna felice, non si è mai trattenuta dall’esprimere la sua visione della sessualità, come ha fatto in un’intervista rilasciata nel 2004: « Io penso che chiunque sia bisessuale in un modo o nell’altro; è solo una questione personale la scelta di riconoscerlo, accettarlo o no. Personalmente, penso che scegliere tra uomini e donne è come scegliere tra torte e gelati. Saresti sciocco a non provarli entrambi quando ci sono così tanti sapori diversi. »
APPUNTI DI STILE
Ispirarsi ai suoi look stravanti, forse può parere eccessivo e magari non indossereste abiti e cappelli fatti di ponpon giganti o architetture di carta, ma guardate che originali e portabili possono essere certe sue acconciature raccolte e l’enfatizzazione dei suoi occhi già allungati, con appena un tocco di eyeliner solo all’estremità esterne!
Bacini
I MURR