“O si è un’opera d’arte o la si indossa” diceva Oscar Wilde. Il nostro post di oggi sarà diviso in due parti, traendo spunto da questo pensiero profondo e attuale.
Nella prima parte, vi proporremo gli outfit perfetti per tutte le fisicità: a mela, pera e banana. Mentre, nella seconda parte, vedrete una selezione di accessori che hanno incorporato l’arte nella modernità dei nostri tempi.
Un po’ di storia. Al contrario però! Perché questa volta iniziamo dal passato recentissimo. Con lei. Velvet D’Amour.
Nel 2006, quando aveva 38 anni e pesava 130 kg, ha realizzato il sogno di diventare modella. Sfilando per il grande Jean-Paul Gaultier.
Aveva tentato molti anni prima. L’avevano liquidata con un “troppo grassa”, nonostante pesasse solo 53 kg! Era l’epoca in cui alle modelle era richiesto di averne 10 in meno. E magari con le tanto osannate misure: 90-60-90 che solo creature soprannaturali come Claudia Schiffer, Christy Turlington ed Eva Herzigova avrebbero potuto avere.
Miss D’Amour, oggi, incarna la generosità delle silhouette degli anni ’50. Che, di decennio in decennio, si sono fatte sempre più asciutte. Pensate a Twiggy negli anni ’70. Fino ad arrivare a nascondere totalmente le curve con lo scopo, preciso, di far risaltare il vestito. Solo il vestito. E, infatti, non stupisce che l’unica top model “sopravvissuta” nel nuovo millennio sia proprio Kate Moss che era la più androgina del gruppo.
Finalmente, in questi anni, stiamo assistendo ad una rivalutazione della bellezza. Che ammette il curvy. Un modo nuovo, più amorevole e umano, di relazionarsi al proprio corpo. Le nuove icone: Oprah Winfrey, Beth Ditto, Christina Hendricks sono donne forti, con una personalità definita, che mai accetterebbero l’omologazione. È un processo che va avanti a piccoli passi. E che noi, come sapete, incoraggiamo e sosteniamo. Con la speranza che le bellezze, tutte, trovino un giorno una moda pensata per valorizzare le loro uniche e irripetibili curve.
O si è un’opera d’arte…
E voi lo siete! Capirete, con i nostri consigli, come scegliere nelle collezioni di questo inverno 2013-2014 le forme adatte alla vostra fisicità. A mela, pera o banana.
Drew Barrymore, Adele e Catherine Zeta-Jones sono donne con fisicità a mela. La donna mela, solitamente, ha gambe magnifiche. Magre e slanciate. Spalle e bacino sono quasi della stessa misura. Mentre il punto vita è assente o appena accennato.
Se, anche voi, siete una donna mela scegliete cappottini dritti e asciutti. Con profonda scollatura a V, se il seno è abbondante. Qui di N. 21 il primo e di Céline il secondo. Se non volete attirare l’attenzione sulla parte alta del corpo, preferite i colori neutri o scuri. E, quando le temperature si fanno meno rigide, indossate giacche che non oltrepassino i fianchi come questa di Helmut Lang. Ricordate le linee: mai abbondanti o strizzate in vita.
Passiamo agli abitini. Lo scollo a Madonna è perfetto per voi. Allunga il collo e svela appena il seno. Vi proponiamo il raffinato total black di Valentino. Se volete osare, scegliete lo stile impero di Antonio Marras. Accarezza il décolletté e si stringe con una cinturina gold. Per continuare poi con la linea svasata. L’ideale per la vostra fisicità perché nasconde il punto vita poco pronunciato. Infine, ma solo se le vostre ginocchia lo permettono, indossate i minidress. Come l’abitino camicia di Valentino.
Via libera anche alle gonne. Svasate, ma non a ruota, o dritte. Abbinate a pullover e maglie mai aderenti o troppo ampi. Da portare con gli stivali alti se volete mettere le gambe in primo piano. Potete ispirarvi a Blumarine o Philip Lim. E, se seguite il trend animalier, fate come Ermanno Scervino che lo abbina alla palette neutra. Che, come avrete capito, è quella giusta per voi.
Arriviamo ai pants. Dritti come quelli di Giambattista Valli. Ampi e leggermente a zampa, se vi piacciono, con una giacca non troppo strutturata. Qui di Armani. Oppure a vita bassa e sporty, da portare con le sneakers alte, nell’outfit di Isabel Marant.
Donne pera è arrivato il nostro momento. Noi siamo le tipiche bellezze mediterranee. Spalle strette, fianchi larghi e lato B prominente. Come Jennifer Lopez, Scarlett Johansson e la grande Marylin.
I capispalla per noi avranno il punto vita segnato e la linea svasata. Pensiamo all’incantevole cappotto con bavero white di Dior. I trench sono ammessi a patto che siano stretti da una cintura come questo di Burberry Prorsum. Le giacche è meglio portarle corte e strizzate in vita come nella collezione di Prada.
Anche gli abiti dovranno essere stretti in vita. Sempre. Morbidi sui fianchi e lunghi fino al ginocchio. Svasati e con la gonna a ruota anni ’50. Magari con la scollatura a barchetta che metterà in evidenza la parte superiore del corpo riequilibrandola con la parte inferiore, come hanno fatto Aquilano.Rimondi e Prada. E, per slanciare la figura, indossate calze supercoprenti scure, come proposto da Lanvin.
La gonna a ruota è stata creata per noi, bellezze. E quest’anno c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Deliziosa quella di Olympia Le Tan in tartan scarlatto, stupendamente esagerate le versioni maxi di Stella Jean e Rochas.
I pantaloni, invece, possono rivelarsi un nostro terribile nemico. Non dovranno mai essere aderenti, ricordatelo! Cerchiamoli morbidi e a vita alta. Preferibilmente in colori scuri. Come la variante scivolata di Dior e quella con pinces di Lanvin. Sono ammessi anche gli harem pants. Attualissimi in tartan, blu acceso, quelli di Milly.
E ora le donne banana. Come Gwyneth Paltrow, Kate Middleton e Melissa Satta. Sono filiformi, magre, con i fianchi della stessa larghezza delle spalle, il punto vita più o meno segnato e il seno solitamente piccolo.
Assolutamente vietato il total black. Appiattisce! La parola d’ordine è: movimentare.
Ad iniziare dai capispalla che per voi termineranno in “ini”: giacchini, cappottini. Manish la giacca di Armani; reinventato in tinte soft il chiodo di Blumarine; sporty, con un blocco di bianco centrale che amplifica la figura, il completo di Proenza Schouler.
La vostra linea slanciata vi permette di osare. Con gli abiti aderenti e dall’allure materico, pensate al vinile di Donatella Versace. Oppure con i colori a contrasto che creano asimmetrie. La collezione di Emanuel Ungaro su di voi è perfetta perché, pur mantenendo, tagli regolari riesce a espandere i volumi, attraverso le cromie. Se, al contrario, vi sentite minimal, scegliete gli abiti tunica come quello di Sportmax: semplice e discreto ma con la fantasia in movimento.
Se avete gambe lunghe e sinuose, indossate le mini. Anche cortissime come quella in tartan di Vivienne Westwood. Per tutte le altre, gonne non troppo ampie. E, perché no, con un tocco sporty. Charmant e carico di incrostazioni in Lanvin e più informale in Milly.
I pants, bellezze, voi li potete portare di tutti i modelli. Skinny e vinilici come quelli di Versace, con il peplum come in N. 21 o accompagnati da stripes e sovrapposizioni come in Stella Jean.
Quello che vi abbiamo mostrato è un assaggio di quanto troverete nel nostro libro VESTITI CON STILE. Che, invece, riporta l’elenco completo dei capi suggeriti e sconsigliati. Con tanti consigli utili su come creare outfit irripetibili. Tutto nel segno della valorizzazione delle fisicità.
O la si indossa…
Arriviamo alla seconda parte del nostro post. Con l’opera d’arte da indossare. Si, perché basta poco per dare una “forma espressiva” all’outfit. E l’A/I 2013-2014 è carico di interpretazioni.
Sulla Lady Dior e le pochette si sono posati i bozzetti delle scarpe disegnati da Andy Warhol. L’effetto è di un insolito e ironico pop che ben si sposa con la classicità dell’eleganza Dior. Questa scelta è frutto di un progetto più ampio: la collaborazione che la maison ha avviato con la Andy Warhol Foundation for the Visual Arts.
È sfarzosa la collezione di Dolce&Gabbana che trae ispirazione dai mosaici di Monreale. Così ritroviamo l’oro di ispirazione bizantina e gli inserti a mosaico su scarpe e borse. Molto interessante anche la lavorazione a filigrana impreziosita da incrostazioni.
Dichiaratamente pop, con un mood intimista, Kenzo. Il terzo occhio è stampato su tutto. Con un risultato surreale. L’idea è nata dal sodalizio artistico con il giovane magazine italiano di arti visive Toilet Paper.
Pop e giocoso lo stile di Charlotte Olympia e Lulu Guiness.
Cartoon, nel senso letterale del temine, Givenchy che ha stampato Bambi. Anche retrò quello di Miu Miu col suo puntinismo.
Sperimentale la ricerca di Iva Minkova perché fatta di materiali semplici ma insoliti sugli accessori. Come vetro scheggiato e cemento.
Ad ognuno il suo stile. E se l’arte si integrasse con la valorizzazione della vostra fisicità? Non male, vero? Bellezze, mi raccomando. Non cercate scuse. Osservatevi davanti allo specchio. Capite come siete fatte e concentratevi sull’esaltazione delle vostre magnifiche curve.
Ora, raccontateci. Cosa vi è piaciuto di più?
Bacini.
I MURR